venerdì 2 maggio 2014

ILLUSIONE

Nel leggere una rivista giuridica nazionale la mia attenzione è stata attratta dall'invito, rivolto a tutti i lettori, di segnalare i provvedimenti dell'autorità giudiziaria degni di nota, in modo che gli stessi potessero essere pubblicati sulla rivista.
Avendo da poco avuto notizia di un provvedimento che ritenevo degno di nota ho provveduto ad inviare lo stesso, corredato da un breve commento, al responsabile della rivista.
Molto cordialmente il responsabile della rivista mi ha giustamente evidenziato che i commenti venivano assegnati di volta in volta dai Direttori Scientifici della rivista in autonomia rispetto all'editore.
Non avendo ben compreso se avessi dovuto inviare al Direttore Scientifico, pur ignorando chi fosse, il commento o se fosse stato possibile redigere i commenti solo dopo espresso invito del Direttore Scientifico, ho scritto nuovamente al responsabile chiedendo lumi.
Questo mi ha confermato che i Direttori Scientifici affidano autonomamente i commenti, ma che comunque prendono in considerazione anche quelli loro inviati, e qualora li ritengano meritevoli li trasmettono alla rivista.
Nel contempo il responsabile mi ha comunicato che la redazione di un commento per la rivista deve seguire dei criteri redazionali ben precisi e, gentilmente, mi ha inviato via e-mail le istruzioni degli autori, ove erano indicati pure i Direttori Scientifici con gli indirizzi di posta elettronica a cui inviare i commenti.
Essendo la prima volta che mi cimentavo a scrivere un commento per una rivista giuridica nazionale ho studiato con attenzione le istruzioni ed ho modificato il commento seguendo scrupolosamente le stesse.
Terminato il commento ho provveduto, a fine novembre 2013, ad inviarlo via e-mail al Direttore Scientifico competente per materia.
Non avendo ricevuto alcun ulteriore riscontro alla richiesta ed ignorando persino se la e-mail sia pervenuta al Direttore Scientifico, nel mese di marzo 2014 ho scritto allo stesso, chiedendo se quanto meno potesse confermarmi l'avvenuta ricezione della e-mail.
Ad oggi anche a quest'ultima richiesta è rimasta inevasa.
Capisco che il commento da me redatto possa non essere completo e meritevole di essere pubblicato su una rivista nazionale, ma ritengo che questo giudizio debba essermi quanto meno comunicato.
É impossibile solo pensare che per poter pubblicare su una rivista giuridica non conti nulla lo scritto ma siano essenziali i rapporti intercorrenti con i vari Direttori Scientifici e gli inviti a pubblicare da questi formulati.
Resto, comunque, in attesa che mi venga comunicata l'avvenuta valutazione del commento inviato, sperando che tale attesa non sia vana.